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Inafferrabili misteri e inganni criminali, nobiltà di natali e viltà d'animo, simulazioni e dissimulazioni, suspense e colpi di scena: pubblicato a puntate dal giugno al novembre del 1878, questo breve romanzo di fantasmi, che allo stesso tempo prefigura molti caratteri del giallo moderno, è l'ennesima prova dell'abilità compositiva di Wilkie Collins. Anche qui, come nel capolavoro "La donna in bianco", è una dama in difficoltà a dare l'avvio alla vicenda. "Vorrei sapere, se non vi dispiace, se corro il pericolo di impazzire". Con queste parole perturbanti una misteriosa Contessa si presenta alla porta dello stimato dottor Wybrow, londinese. Quale evento mette a rischio la sua salute? "Il primo fatto, signore, è che sono vedova", dice la sconosciuta. "Il secondo fatto è che presto mi sposerò di nuovo". L'intricata storia di questa signora dal fascino ambiguo si svolge per la maggior parte a Venezia, dove sorge l'albergo del titolo: un antico palazzo ristrutturato, le cui stanze (e in particolare la n. 14) sono state testimoni di azioni nefande. Ancora una volta, la minaccia del presente giungerà da un oscuro passato, perché il sangue chiama il sangue...